Se fossi un albero, sarei un pioppo. Se fossi un computer, sarei un Cray. Se fossi un umano, sarei geloso. Ma visto che sono unà alieno, sono solitario.La vincita non è questione di prontezza, ma umiltà. Cosi iniziò il mio viaggio interstellare fra galassie cerebrointollleranti, veicoli alimentati a sale di pus essicato più THC a dosi altissime, quasi impossibili da concepire persino per il mio pianeta.Ho piantato una vecchia ferita, sradicandola dal cuore per metterla in giardino; Fiorisce d'inverno, quando le voci tacciono, e ha le unghie graffianti. Si secca dal mio riso, beve dalle mie lacrime; viene in compagnia, rubando la mia voce.Magari nellla sintesi di ciò che ancora non penso ci sia il nulla, per indicare quanto di buono non ci sarà mai, per incapacità di apprendimento, per odio nutrito per obbligata felicità.Sapete? Che cosa? Se fossi una termite, piuttosto mi nutrerei di legno, come le solite termiti, come al solito per solita precauzione, senza preoccuparmi della deforestazione, che sono veramente piccolo, non ho bisogno di chiudere a chiave, non ho bisogno di cani guardie, non ho bisogno di urla di panico.Se mai sarò vivo, sarà perchè smetto, subito, di esserci, e ciò contribuirà al mio non.Morale della sfavola: Favolate, che non è meno utile che sognare, e sicuramente più utile che parlare.


" 'Na notte arriva da laggiù,
vento da grande regno
da non poter dormire più
quando lo senti dentro.
Avrà la chioma con odor
di timo e orecchini,
e in bocca lui masticherà
ghiaia di retorìa.
Lui scenderà come un pascià,
lui scenderà da lupo,
per colorirsi e vivere,
il bosco dell' assolo.
Le api si rigireran
intorno alle poltrone,
e l'acqua fatta cristallo
uscirà dagli schermi.
Vento, tu sii punitore,
tu sii anche giocoso,
se la mia anima s'annoi,
devi venirla a prender;
cosi dall'alto guarderà,
del mondo l'indolenza;
ch ci si addimentichi,
la neve degli scorsi."


Testi di Thanassis Papakonstantinu.
Traduzione libera di Michail Coucousis.


Arriveberci,
l'amico Tommy.