Nome e Grado: Tenente Frank cartina

Età: *sconosciuta*

Pianeta di Provenienza: Radagost

Professione: Coltivatore diretto

Recenti Incarichi Svolti: In missione con Dagga fra le sabbie di Saharrakis

Questo è cio che ho da dirvi:
Sono Frank, questo vi basti; ho seguito le comete quando gli altri cercavano l'oro e adesso siamo all'ultima frontiera.
Ricordo come fosse oggi quel giorno.. Avevamo appena fatto il primo grande carico di carburante durante un passaggio su Sirio. Il capitano sembrava soddisfatto. I suoi occhi erano soddisfatti. Era soddisfatto. E noi tutti sapevamo cosa sarebbe accaduto di lì a poco, lui si sarebbe messo sulla sua poltrona, sul ponte di comando e avrebbe ordinato, tirando il petto in fuori: "accendete, accendete per Dio". E noi avremmo acceso. Oh si che l'avremmo fatto, l'avremmo fatto. E cosi lo facemmo.
Ricordo come fosse oggi o ieri, ieri.
Sono nato in un posto lontano, Radagost. Una città satellite nell'orbita di Alpha Centauri quadrante beta, terza stella a destra venendo da Oh-zzan.
Ho lasciato presto la mia famiglia e ho cominciato a viaggiare per la galassia, con l'autostop, perchè crediti ne avevo spesi tutti in carburante per certi miei viaggi. Ho girato per tutti i motel di Tergur IV, e dei suoi satelliti ho visto cose, ho conosciuto gente e ho fatto cose.
Questo finchè qualcosa di incredibile forza giunse per cambiarmi la vita.
Ricordo come fosse ieri.
Ero in una fumosa festa sul satellite di Sirio e c'era un mucchio di gente ognuno con le proprie alchimie in tasca. C'era un sacco di gente che ballava, venivano da tutte le parti, ho visto anche un paio di Cefalopoidi clandestini, e poi le venusiane certe venusiane...
Io ero là, mi facevo i cazzi miei e bevevo un pò di maria che avevo finito le cartine, quando vidi vicino a me un tipo strano e aveva due occhi che dicevano: "io non credo che tu abbia davvero voglia di rimanere per tutta la sera in questo posto, abbiamo da fare delle cose...".
Così ci capimmo con uno sguardo,ed io risposi con le pupille: "stavamo aspettando la stessa cosa... fratello siamo qua..." la musica aumentava di volume. Ad alcuni alieni privi di martelletto saltò l'apparato acustico. Lui era il Capitano Silvio.
Quel giorno sarebbe poi diventato per me una data importante. Divenni il Ten F. Cartina. Eravamo in pochi a salpare da Sirio, ricordo, ma il capitano era sicuro di quello che stava facendo e anche noi lo eravamo. Partimmo in una mattinata uggiosa con un'emozione che ci strozzava il fumo in gola, a bordo tutto era pronto per la partenza, il Capitano, il Colonnello, Tubotron, il Caporale ed io avevamo uno sgurado strano che ogni tanto rivedo sulle loro facce in altre situazioni; poi il conto alla rovescia...
E partimmo. Senza sapere altro.
Sono ormai numerosi cicli che il nostro viaggio prosegue e le mie esperienze si sono moltiplicate. Da quando mi trovo sull'astronave, dai suoi viaggi ho compiuto viaggi meravigliosi che molti uomini non faranno mai. E nessun disco fisso potrebbe contenerli tutti.
Ora sono qui sul ponte di comando deserto in una leggera penombra e con una vista dal mega-monitor sul pianeta Iweugf che è commovente. Gerry in un dolce sottofondo fa scivolare queste lettere in un oblio e l'astronave dispare sotto i miei piedi.Un altro viaggio. Un altro mondo. Un altro passo.
Questo era ciò che avevo da dirvi.

Ten. Frank Cartina